Fugge il presente
come dentro una scena
in cui una madre spiega a sua figlia
come attenuare le pene,
lei, che ha attraversato un certo vissuto
e sa come uscire dai riflessi di vita.
Ma non tutti i disegni poi sono uguali
ed uno diventa ciò che gli si insegna...
e lei, la figlia,
ha un volo spezzato
in quel viaggio tra bambina e donna
in cui gli occhi hanno visto
il contrasto del sogno
e ne ha gustato alcune primizie,
quelli dei film e dei romanzi
in cui si è vista attrice in silenzio.
E ha solo assaggiato quello che poi
la morale e un rigore ristretto
è riuscito a planare altrove...
ed ora è come un auto
con le gomme per terra
e aspetta uno che abbia un certo ingegno
a riparare il suo guasto.
E' prigioniera di se
e vuole essere un cigno
per spiccare un altro volo ed essere altrove...
fuggire il presente,
perché non ha avuto occasioni migliori.
Il sentore di stare dentro il peccato
ha affogato le sue inibizioni
e si sente immorale
solo al pensiero dell'adulazione...
e vuole essere donna che si concede alla vita,
a quei segnali dei sensi perduti
e magari affogati in un bacio
di un uomo che sappia darle quel fuoco
in cui la carne brucia dal desiderio
di una certa passione dentro e fuori dal letto.
Ma c'è la sua religione che vieta e proibisce
quelle strane e immorali concezioni,
e sta pensando di dare un calcio al passato
e a chi affoga il suo istinto,
anche al fantasma di madre
che le ha insegnato un pensiero
assai castigato.
Andrea Iaia
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.