Ho chiesto alla luna una faccia diversa,
la sua, quella segreta, forse un po' persa
dentro il mistero dell'universo.
Ho gettato la maschera
che mi separa dalla mia vita,
perché di sotterfugi,
ad ogni incontro mi perdo...
le ho chiesto quella dolcezza infinita,
quella che gli sposi considerano di miele,
e i miei occhi si sono accesi come candele
per alitare in un sogno.
Mi ha detto che devo portarla,
perché la maschera copre tristezza
e sorride quando alita il vento e m'inquieto.
Le ho chiesto la luce,
la sua, quella pallida e non brucia
per una notte nel velo della mia sorte,
ed è stata di straordinaria bellezza
che ammalia e turba
una donna in cerca di pace.
Andrea Iaia
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